"Osserva le persone, scopri i loro compiti e la loro volontà: incorpora"
Michail Cechov
A New York nei primi anni 70 avresti potuto incontrare un particolare autista trentenne alla guida della tua corsa in taxi. All'epoca non era ancora esattamente conosciuto, ma il film Mean Streets del 1973 lo aveva certamente messo sufficientemente in evidenza da poter essere riconosciuto da qualcuno: stiamo parlando di Robert De Niro.
Taxi Driver, il film di Martin Scorsese, fu presentato al pubblico nel 1976: parla della storia di un solitario, disadattato veterano del Vietnam di nome Travis Bickle, interpretato naturalmente da Robert De Niro, che per preparare il personaggio si mise realmente a guidare un taxi per le strade della Grande Mela e poi ad apprendere manie e modi di ragazzi militari in una base americana nel nord Italia, Aviano.
Nel 2014 la New York Taxi and Limousine Commission ha pubblicato un'immagine della licenza di taxi di De Niro chiedendo agli utenti e passeggeri di quegli anni se per caso ricordassero di aver mai incontrato l' attore alla guida del mezzo durante il turno lavorativo.
De Niro aveva acquisito realmente la licenza di guida pubblica in modo da potersi preparare per il ruolo cercando di apprendere modi, comportamenti e dinamiche di un vero tassista e modellarlo poi al suo Travis Bickle. Guidava per turni di 12 ore e questo per per oltre un mese consecutivo, facendosi pagare regolarmente la normale tariffa di percorso dai passeggeri. Lo stesso De Niro fu il primo ad ammettere di essere stato riconosciuto, ma solo una volta.
FORMAZIONE
De Niro si formò sotto la guida dell'insegnante Stella Adler, esponente della tecnica di Stanislavskij e allieva del grande maestro russo (con il quale studiò a Mosca dopo un primo incontro avvenuto a Parigi). Sebbene molti pensino che De Niro sia un attore del Metodo, in realtà De Niro fa affidamento principalmente sull' analisi e il lavoro di caratterizzazione del personaggio dello Stanislavskij puro, preferendo all' enfasi del lavoro emotivo, psicologico e sensoriale, un approccio e "una strategia" più tecnica su immaginazione, psicofisicità, gesti e incorporazione.
De Niro lavorò tantissimo sull' immaginazione per alimentare la creazione di Bickle, personaggio che iniziò a prendere forma mentre lavorava in Italia al film di Bernardo Bertolucci "Novecento". Benché si trovasse a migliaia di chilometri di distanza da New York, ed impegnato in un' altra produzione, l'attore si preparava, contemporaneamente alle riprese italiane, alla parte del film di Scorsese.
De Niro racconta: "Avevo incontrato Marty (Scorsese) a Cannes durante le riprese del film 1900 e cominciammo ad esaminare la sceneggiatura... Lavorai successivamente con alcuni ragazzi in una base militare nel Nord Italia con l'accento del Midwest essendo il mio personaggio un veterano del Vietnam... Di ritorno a New York poi iniziai a guidare realmente un taxi per le strade della città... ".
Fu Stella Adler a contribuire ad ispirare il monologo più noto di Bickle, la scena dello specchio, che De Niro combinò poi con una battuta sentita dire da Bruce Springsteen in un concerto del 1975: "Parli con me?"
a cura di Michail Cechov Studio Italia
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